La prima metà di questo articolo è una raccolta di tutta le disposizioni testamentarie reali concernenti Roma dal III secolo a.c. al I secolo d.c. Questi testamenti comprendono lasciti di interi regni nonchè legati minori, e la nomina del popolo romano a tutore degli eredi del re.
La seconda parte esplora la logica che si trova dietro queste disposizioni: perchè i re le prendevano? Vengono studiate varie possibilità, ma tutte sono considerate più o meno insoddisfacenti: particolare attenzione viene dedicata alla possibilità che i re facessero lasciti a Roma per rendere più sicura la loro posizione mentre erano in vita. Si sostiene che i re facessero questi testamenti nel contesto della loro amicizia e alleanza con Roma. I re coinvolgevano l'amica Roma nel testamento quasi come i privati nominano gli amici nel testamento. Così, quando un re non aveva figli che gli succedessero, poteva fare un lascito del suo regno a Roma. Se aveva figli, poteva nominare l'amica Roma loro tutrice. Similmente, poteva lasciare legati a Roma, come chiunque può fare con un amico.