Published online by Cambridge University Press: 18 May 2016
Between the end of the Great War and the start of the Second World War, various Italians living in London, who for the most part had migrated there around the start of the twentieth century, started their own particular determined opposition to Fascism. Their initial aim was to counter Fascist monopolisation of London's Italian community, contesting control of the community's main associations, institutes and cultural bodies by the Fascio, which had been established in London in 1921. Subsequently, these anti-Fascists also sought contacts outside London's Little Italy, on the one hand with British political bodies and the British press, and on the other with anti-Fascists in other countries. While strong links were formed with the latter, British society showed only a muted interest. This is in part explained by the positive response to the Fascist experience by the Conservative press and various eminent British politicians, at least until the mid-1930s.
Negli anni compresi tra la fine della Grande Guerra e l'inizio del secondo conflitto mondiale, alcuni italiani presenti a Londra, emigrati in gran parte agli inizi del Novecento, danno avvio a una originale e tenace opposizione contro il fascismo. L'obiettivo iniziale è, per questi uomini, contrastare la monopolizzazione fascista della comunità italiana e il controllo delle principali organizzazioni, istituti ed enti culturali da parte del Fascio, nato a Londra sin dal 1921. Successivamente, gli antifascisti cercano contatti anche al di fuori della Little Italy londinese tra le forze politiche e la stampa inglese, da una parte, e tra gli antifascisti presenti in altri Paesi, dall'altra. Se tra questi ultimi si crea subito un forte legame, è la società inglese a mostrare loro un tenue interesse. Basti pensare all'attenzione mostrata, fino alla metà degli anni Trenta, nei confronti dell'esperimento fascista, da parte della stampa conservatrice o di alcuni illustri uomini politici inglesi.