Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
Il termine «movimento» (quali che ne siano gli attributi, sociale o collettivo) non è molto diffuso in scienza politica. Al contrario è di uso corrente nella letteratura sociologica, al punto che la sociologia del comportamento collettivo — incentrata sullo studio dei movimenti sociali e di fenomenologie considerate affini, quali la moda, il panico, la folla — si è costituita come settore consolidato e relativamente autonomo della disciplina1. In Europa la teoria sociologica dei movimenti collettivi ha prodotto contributi originali, anche se non sempre scientifici nel senso proprio della parola, tra i quali sono da ricordare quelli di Alberoni e di Touraine2. Negli ultimi anni, infine, si è andato sviluppando un approccio razionalistico di grande interesse, che studia l'azione collettiva come una particolare modalità di accumulazione e di impiego delle risorse nella contrattazione sociale e politica3.