Giovanni Pico della Mirandola (1463–1494) ha raccolto la sua collezione di libri in tempi e con modalità diverse a seconda degli studi, degli obiettivi e delle fonti disponibili. I due inventari superstiti, entrambi compilati dopo la sua prematura morte avvenuta all’età di 31 anni, rivelano notevoli lacune nel corpus aristotelico. Nonostante ciò, i volumi rimasti e quelli che possiamo ipotizzare che gli sono appartenuti dimostrano che nella sua breve vita egli riuscì a riunire la più grande collezione di opere di Aristotele del suo tempo, con testi in greco, in latino, in ebraico e persino in arabo. Alle versioni medievali aggiunse anche quelle umanistiche.