Published online by Cambridge University Press: 09 January 2020
Scholarship on the fourteen Augustan regions of Rome has tended to focus on their political and topographical significance. As a result, evidence for their social meaning and their impact on the mindsets and practices of the city's administrators and rulers has been under-exploited. This article seeks to address this lacuna. It begins by reviewing the history of Rome's regions and asking how and where the boundaries of the Augustan regions were recorded, before moving on to consider the impact of the regions on the Romans’ understanding and experiences of their city. This includes examining the evidence for bottom-up social identification with the regions, despite their top-down original creation. The paper also looks at the administrators who worked with the regions (regional magistrates and the food, water and fire services), arguing that the conceptual framework which the regions provided began to shape their working practices. Finally, it demonstrates the existence of a rhetoric of consistent provision across all fourteen regions, propagated especially by the emperors. The findings across all of these areas reveal that it is essential to take the regions and their impact into account when attempting to understand the topography of the city and the lives of its inhabitants.
La ricerca accademica sulle quattordici regioni augustee di Roma ha teso a concentrarsi sul loro significato politico e topografico. Di conseguenza, le prove del loro significato sociale e del loro impatto sulle mentalità e sulle pratiche degli amministratori e dei governanti della città sono state sottoutilizzate. Il presente articolo cerca di affrontare questa lacuna. Si prendono le mosse esaminando la storia delle regioni di Roma, cercando di capire come e dove venissero registrati i confini delle regioni augustee, prima di passare a considerare l'impatto che le regioni stesse hanno avuto sulla comprensione e sulle esperienze che i romani ebbero della loro città. Ciò include l'esame dell'evidenza per un'identificazione sociale dal basso verso l'alto con le regioni, nonostante la loro creazione originale sia da intendere in senso opposto. Il contributo esamina anche gli amministratori che hanno avuto a che fare con le regioni (magistrati regionali e servizi alimentari, responsabili dei servi idraulici e antincendio), sostenendo che il quadro concettuale fornito dalle regioni ha modellato le loro pratiche di lavoro. Infine, dimostra l'esistenza di una retorica di disposizioni coerenti in tutte e quattordici le regioni, posta in essere e diffusa soprattutto dagli imperatori. I rinvenimenti in tutte queste aree rivelano che è essenziale tenere conto delle regioni e del loro impatto quando si cerca di comprendere la topografia della città e la vita dei suoi abitanti.