Published online by Cambridge University Press: 22 February 2017
From 2008 Sicily’s president was Raffaele Lombardo, leader of the Movimento per le Autonomie (MpA), a party founded by politicians who were already well established in the city of Catania and its province. In the summer of 2012 Lombardo’s government was forced to resign following an investigation that exposed the connections between the president and Mafia families in eastern Sicily. This article draws on two ethnographic studies carried out in Catania between 2009 and 2013: in describing the political behaviour and power relations between voters, local councillors and MpA executive officers, the research examined the tendency to internalise the widely understood narrative about politics and patronage in Sicily that Lombardo and his colleagues embodied. By relating ethnographic data to the legal documents showing the links between MpA leaders and Cosa Nostra bosses, I argue that social and cultural support for the party will have included support from local Mafia members.
Dalla primavera del 2008 la Sicilia è stata governata da Raffaele Lombardo, leader e fondatore del Movimento per le Autonomie (MpA), un partito politico a vocazione autonomista fondato da uomini politici di provenienza democristiana fortemente radicati nella città e nella provincia di Catania. Nell'estate del 2012, Lombardo fu costretto a rassegnare le dimissioni in seguito a un'inchiesta della magistratura che portò alla luce i suoi legami con alcune famiglie mafiose della Sicilia orientale.
L'articolo si basa su due ricerche etnografiche condotte nel territorio catanese tra il 2009 e il 2013. Nel descrivere i comportamenti politici degli elettori, dei rappresentanti locali e dei notabili del partito, la ricerca si sofferma sulle relazioni di potere instaurate tra questi diversi soggetti e sulla loro tendenza a interiorizzare le diffuse narrazioni relative alla politica e al clientelismo in territorio siciliano. Le pratiche clientelari messe in campo nell'attività politica quotidiana, oggetto di rappresentazioni pubbliche e private da parte degli attori politici intervistati, sono state impersonate per qualche tempo da Lombardo e dai suoi colleghi di partito. Mettendo in relazione i dati reperiti nel corso dell'osservazione etnografica con i documenti giudiziari che descrivono i legami tra i dirigenti del MpA e i boss di Cosa Nostra, è possibile avanzare alcune ipotesi in merito alla natura del diffuso consenso garantito al partito anche dai membri delle locali famiglie mafiose.