Published online by Cambridge University Press: 15 January 2020
Hip hop, reggae/raggamuffin, and fusions between these genres, emerged in the Italian island of Sardinia in the 1980s and 1990s. In this article, we examine the ways in which these transnational music forms have found fertile terrain in post-colonial Sardinia across generations and cultures through the music of the historic hip hop crew, Sa Razza, the next generation ‘rappamuffin’ artist, Randagiu Sardu, and the Senegalese-Sardinian Afro-reggae musician, Momar Gaye. Through the analysis of selected tracks and video clips we explore how overlapping cultural, social, and political discourses of decolonisation are framed and narrated through language, music, and images as a means of expressing cultural and political agency, critiquing the impacts of exploitation and colonisation, and consciously and self-reflexively reinterpreting and celebrating marginality.
L'intersezione tra i generi musicali hip hop e reggae/ragamuffin nasce in Sardegna tra la fine degli anni e l'inizio dei novanta. In questo articolo si esamina il modo in cui questo genere di musica segue modalità transnazionali e si sviluppa in contesto sardo post-coloniale a cavallo fra generazioni e culture mediante la produzione musicale del gruppo storico Sa Razza, che influenza la produzione di genere a sui generis del musicista Randagiu Sardu che ri-inventa hip hop e reggae tramite il suo ‘rappamuffin’ per finire con la produzione afro-reggae di Momar Gaye, musicista sardo di origine senegalese. L'analisi si conduce mediante lo studio di video-clips che accompagnano i testi musicali facendo particolare riferimento a contesti culturali, sociali e politici che mettono in evidenza i danni e le conseguenze della continua strumentalizzazine della sardegna da parte di interessi nazionali e internazionali.