Published online by Cambridge University Press: 11 May 2016
This article explores the intellectual discourse of Il Mulino’s intellectual group in relation to the transformation of Italian politics during the period leading up to the centre-left governments. First, it investigates Il Mulino’s cultural project of overcoming the hegemony of idealism by endorsing the empiricist approach favoured by Anglo-American social sciences, while establishing a new role for intellectuals. Then, it focuses on the group’s political agenda aimed at rationalising Italy’s ‘imperfect two-party system’. We argue that, within the Italian intellectual-political scenario, Il Mulino’s intellectual discourse sought to establish a new relationship between culture and politics. It tried to do so both by anchoring Italian political culture to the liberal- and social-democratic European tradition and by contributing to the stabilisation of Italian democracy, while proposing a reduction in the number of political parties.
Il dibattito circa il ruolo degli intellettuali e il loro rapporto con la politica rappresenta un capitolo importante della storiografia italiana del secondo dopoguerra. In questa prospettiva, questo articolo si concentra sul caso del gruppo de Il Mulino durante la fase di trasformazione politica, che condurrà alla fase dei governi di centro-sinistra. L’articolo si sofferma da prima sul progetto culturale de Il Mulino, incentrato sul superamento dell’egemonia dell’Idealismo grazie all’introduzione delle scienze sociali anglo-americane e al ruolo in esso ricoperto dall’intellettuale. A seguire, si focalizza sulla proposta politica del gruppo consistente nella ‘razionalizzazione’ del bipartitismo imperfetto del sistema politico italiano. Nello quadro politico-intellettuale italiano, il discorso intellettuale de Il Mulino cercava di stabilire un nuovo rapporto tra cultura e politica, ancorando la cultura politica italiana alla tradizione liberal e socialdemocratica europea. Inoltre, intendeva contribuire alla stabilizzazione della democrazia italiana proponendo una riduzione del numero di partiti.