Article contents
L'ATTIVITÀ LEGISLATIVA DEI GOVERNI (1948–83)
Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
Introduzione
L'attività legislativa dei governi che si sono succeduti nella quinta (1968–72), sesta (1972–76), settima (1976–79) e ottava (1979–83) legislatura è già stata parzialmente analizzata in alcune ricerche (specie in riferimento alla quinta e alla settima legislatura), ma ancora manca un quadro di insieme che ricomponga i vari problemi emersi nel corso di questo quindicennio. La presente ricerca cerca di colmare, per alcuni aspetti, questa lacuna e costituisce una prima indagine sugli aspetti quantitativi più rilevanti delle quattro legislature attraverso l'analisi dei disegni di legge governativi (d'ora in avanti ddl) approvati e di quelli non approvati.
- Type
- Ricerche
- Information
- Italian Political Science Review / Rivista Italiana di Scienza Politica , Volume 15 , Issue 2 , August 1985 , pp. 255 - 292
- Copyright
- Copyright © Società Italiana di Scienza Politica
References
1 Vedi Cazzola, F., Le leggi della repubblica nella quinta legislatura , in Governo e opposizione nel Parlamento italiano , Milano, Giuffré, 1974, e dello stesso autore La solidarietà nazionale dalla parte del Parlamento, in «Laboratorio Politico», 1982, n. 2–3. Per quel che riguarda in particolare i decreti-legge cfr. di Cazzola, F. e Morisi, M., La decretazione d'urgenza ‘continua’: da Andreotti a Cossiga, in «Laboratorio Politico», 1981, n. 1; La decisione urgente. Usi e funzioni del decreto legge nel sistema politico italiano, in «Rivista Italiana di Scienza Politica», I (1981); ed infine sempre degli stessi autori L'alluvione dei decreti. Il processo legislativo tra settima e ottava legislatura, Milano, Giuffré, 1981.Google Scholar
2 I dati relativi alla produzione legislativa del periodo 1948–68 sono stati tratti da Cantelli, F., Mortara, V., Movia, G., Come lavora il Parlamento , Milano, Giuffré, 1974.Google Scholar
3 Per selettività intendo la cernita che i governi compiono nei confronti delle domande poste dalla società civile e che poi traducono nei ddl. Questo termine non implica nessun giudizio di valore.Google Scholar
4 Cfr. Cantelli, F., Mortara, V., Movia, G., op. cit. , p. 306.Google Scholar
5 Farneti, P., Il sistema politico italiano , Bologna, Il Mulino, 1973. Per una prospettiva simile a quella di Farneti ma applicata alla storia dell'Italia dall'unificazione ai giorni nostri e con un capitolo dedicato alle istituzioni rappresentative vedi Cazzola, F., Il sistema politico dell'Italia contemporanea, Torino, Loescher, 1978.Google Scholar
6 Per quanto riguarda il V governo Moro ed il V governo Andreotti mi sono attenuto alla regola generale di considerare l'attività legislativa di questi governi in sede di legislatura, mentre in genere non li ho considerati quando ho disaggregato ulteriormente i dati.Google Scholar
7 La somma dei giorni di crisi governativa è di 287 nella quinta legislatura, di 213 nella sesta, di 228 nella settima e di 106 nell'ottava.Google Scholar
8 Per tempo reale intendo il tempo compreso fra la nomina del governo e le sue dimissioni. Da qui in poi nel calcolo delle medie mensili dei ddl presentati dai governi mi riferirò sempre ai tempi reali. Inoltre se non è diversamente specificato i ddl comprendono anche i decreti legge.Google Scholar
9 Cfr. Cazzola, F., Le leggi della repubblica , cit., a cui si rimanda per un'analisi qualitativa delle leggi approvate nella V legislatura.Google Scholar
10 Cfr. Cantelli, F., Mortara, V., Movia, G., op. cit. Il confronto fra i governi di fine legislatura e gli altri governi delle prime quattro legislature è il seguente: Google Scholar
11 La media mensile dei ddl presentati (calcolata sui tempi reali di durata dei governi) e la percentuale di ddl approvati per governo è la seguente (fra parentesi la percentuale dei ddl approvati): II Leone 38 (67,1%); I Rumor 24 (82,2%); II Rumor 27 (73,6%); III Rumor 9 (96,2%); Colombo 22 (40,3%); II Andreotti 48 (73,9%); IV Rumor 20 (72,5%); V Rumor 12 (68,5%); IV Moro 29 (63,0%); V Moro 16 (45,8%); III Andreotti 37 (64,6%); IV Andreotti 30 (37,1%); I Cossiga 63 (63,5%); II Cossiga 24 (62,3%); Forlani 30 (57,3%); I Spadolini 27 (54,1%); II Spadolini 34 (45,6%); V Fanfani 18 (36,3%).Google Scholar
12 Cfr. Predieri, A., Parlamento 1975 , in «Comunità», giugno 1975, n. 174 e Di Palma, G., Sopravvivere senza governare, Bologna, Il Mulino, 1978.Google Scholar
13 Per un'analisi diversa della variabile tempo nella decretazione d'urgenza vedi gli scritti già citati di Cazzola, F. e Morisi, M.Google Scholar
14 La durata (in giorni) dell'iter dei ddl approvati per governo è la seguente: II Leone 360, I Rumor 321, II Rumor 255, III Rumor 124, Colombo 122, I Andreotti 25, II Andreotti 308, IV Rumor 217, V Rumor 159, IV Moro 143, V Moro 17, III Andreotti 194, IV Andreotti 99, I Cossiga 284, II Cossiga 307, Forlani 213, I Spadolini 169, II Spadolini 82, V Fanfani 33.Google Scholar
15 Cfr. Cazzola, F., Morisi, M., Motta, R., Governo, partiti, interessi , relazione al Convegno in memoria di Flavio Colonna organizzato dal Centro studi e iniziative per la riforma dello stato, Roma, 29 novembre 1983, p. 6.Google Scholar
16 Cfr. Cazzola, F., Morisi, M., Motta, R., op. cit. , p. 7.Google Scholar
17 Cfr. Cantelli, F., Mortara, V., Movia, G., op. cit. , p. 324.Google Scholar
18 Per governi più significativi intendo quei governi che hanno un congruo numero di ddl approvati dal governo che li ha presentati o dai governi successivi.Google Scholar
19 Il risultato in questo caso è spiegabile con il fatto che il governo centrista di Andreotti è stato seguito da governi di centro-sinistra.Google Scholar
20 Nell'ambito della quinta e sesta legislatura abbiamo i seguenti governi: a) quattro governi organici di centro-sinistra (il I, III e IV governo Rumor, e il governo Colombo); b) due governi che si richiamano alla politica di centro-sinistra ma di cui non fanno parte contemporaneamente tutti i partiti compresi in questa formula governativa: il V Rumor vedeva al governo la DC con il PSI ed il PSDI, e con l'appoggio esterno del PRI; mentre il IV Moro era un bicolore DC-PRI, con l'appoggio esterno del PSI e del PSDI; c) sempre in linea con la politica di centro-sinistra si può considerare il II governo Rumor, monocolore democristiano che contava sull'appoggio esterno del PSI, del PSDI e l'astensione del PRI; d) il II governo Leone che, pur ponendosi come momento di continuità nella politica di centro-sinistra, era un monocolore di attesa; e) il governo Andreotti, governo centrista tripartito (DC-PSDI-PLI) con l'appoggio esterno del PRI; f) infine il V governo Moro che conclude la sesta legislatura e con essa anche il centro-sinistra.Google Scholar
21 Cfr. Cazzola, F., La solidarietà nazionale , cit., p. 202.Google Scholar
22 Sartori, G., Rivisitando il «pluralismo polarizzato», in Cavazza, F.L. e Graubard, R. (a cura di), Il caso italiano , Milano, Garzanti, 1974, pp. 205–206.Google Scholar
23 Ho escluso dal conteggio i ministri senza portafoglio.Google Scholar
24 Cfr. Predieri, A., Mediazione e indirizzo politico nel parlamento italiano , in «Rivista Italiana di Scienza Politica», V(1975).Google Scholar
25 Cantelli, F., Mortara, V., Movia, G., op. cit. , p. 143.Google Scholar
26 Ho escluso dal conteggio per praticità i ministri che hanno un numero di ddl presentati ed approvati troppo basso.Google Scholar
27 Cfr. Pasquino, G., Crisi dei partiti e governabilità , Bologna, Il Mulino, 1980, pp. 117–118.Google Scholar
- 3
- Cited by