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LA CORRUZIONE POLITICA IN ITALIA
Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
Introduzione
In altra sede ho già avuto modo di ricordare come intorno al problema «corruzione politica» (un fenomeno difficile da afferrare) sia venuta fuori una miriade babelica di esercizi denotativi riconducibile a tre grandi filoni, a seconda del criterio che vi viene posto a base. Se si assume il criterio legalistico corruzione è «un comportamento che devia dai doveri formali di un ruolo pubblico (una carica elettiva o dovuta a nomina) per ottenere vantaggi legati a questioni private (personali, di famiglia, di clan privato) relative al denaro o allo status; oppure che viola delle regole stabilite per impedire indebite forme di influenza privata». Se, invece, si pone a fondamento della definizione il criterio dell'interesse pubblico si allarga notevolmente il concetto di corruzione: «Un sistema di ordine pubblico e civile esalta l'interesse comune ponendolo al di sopra di interessi particolari; trasgredire l'interesse comune per interessi particolari è corruzione». Se, infine, si cerca nel criterio dell'opinione pubblica il fondamento della definizione abbiamo che è corruzione ciò che viene considerato tale dal peso dell'opinione pubblica: un atto è presumibilmente corrotto solo se la società lo condanna come tale, e se chi lo compie sente dei sensi di colpa nel compierlo.
- Type
- Ricerche
- Information
- Italian Political Science Review / Rivista Italiana di Scienza Politica , Volume 18 , Issue 2 , August 1988 , pp. 223 - 258
- Copyright
- Copyright © Società Italiana di Scienza Politica
References
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10 Cfr. Belligni, , op. cit. , p. 69.Google Scholar
11 Ibidem , pp. 85 e 83.Google Scholar
12 Si veda il mio Della corruzione. Fisiologia e patologia di un Sistema politico , Bologna, Il Mulino, 1988. Ma anche sul punto Rokkan, S., Cittadini, elezioni, partiti, Bologna, Il Mulino, 1982; Binder, L. e altri, , Crises and Sequences in Political Development, Princeton, Princeton University Press, 1971.Google Scholar
13 Su questo punto cfr. Padioleau, J.G., De la corruption dans le oligarchies pluralistes , in «Revue Française de Sociologie», 1975, pp. 33–58.Google Scholar
14 I dati sono tratti dagli Annuari sulle statistiche giudiziarie editi attualmente dall'Istituto Centrale di statistica. Si è cercato di accorpare sotto la stessa dizione quei reati che nei vari codici penali pur essendo trattati in articoli diversi, si riferivano di fatto alla stessa fattispecie.Google Scholar
15 Cfr. Della Corruzione , cit.Google Scholar
16 Le aree sono state costruite nel modo seguente: Nord-Ovest: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria; Nord-Est: Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia; Centro-Nord: Emilia Romagna, Toscana, Umbria; Centro: Marche, Lazio, Abruzzi, Molise; Sud: Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna; Sicilia (che è stata isolata dal resto del Mezzogiorno dato l'alto numero di denunce di casi di corruzione rispetto alle altre regioni).Google Scholar
17 Su questa diversità nella corruzione cfr. anche Amato, G., Affarismo e Politica , in «Mondo Operaio», n. 4, 1983, p. 9.Google Scholar
18 Si deve innanzitutto sottolineare il fatto che il numero dei casi tende a diminuire: si passa infatti dai 158 degli anni pre 1979, ai 149 della VIII Legislatura parlamentare (nascita e sviluppo del pentapartito), ai 127 della legislatura a guida socialista. Diminuisce quindi la corruzione? Si potrebbe anche affermarlo, ma è necessario anche ricordare che i casi di corruzione appaiono sulla stampa, ovviamente, con un certo ritardo al periodo in cui sono effettivamente stati realizzati.Google Scholar
19 Cfr. Su questo punto il mio Partiti e coalizione nei governi locali , in «Democrazia e Diritto», n. 5, 1982, pp. 61–72.Google Scholar
20 Ricordo ancora che non si possono sommare fra di loro queste percentuali in quanto essendoci molti casi di corruzione con coalizione di partiti, lo stesso caso risulta nel conteggio dei vari partiti coalizzati.Google Scholar
21 Per comodità ricordo che la distribuzione percentuale al censimento del 1981 della popolazione nelle varie aree in cui qui è stato diviso il territorio nazionale è stata la seguente: Nord Ovest 27%; Nord Est 11,4%; Centro Nord 14,8%; Centro 14,1%; Sud 24%; Sicilia 8,7%. La distribuzione dei comuni è invece la seguente: Nord Ovest 37,9%; Nord Est 14,1%; Centro Nord 8,9%; Centro 13,1%; Sud 21,2%; Sicilia 4,8%.Google Scholar
22 Cfr. Merlino, F.S., Politica e Magistratura dal 1860 a oggi in Italia , Milano, Feltrinelli, 1974. Inoltre, si veda: Salvemini, G., Il ministro della malavita, Milano, Feltrinelli, 1962.Google Scholar
23 Cfr. Nespor, S., Guardie e ladri. Ancora sulla corruzione politico amministrativa , in «Quaderni Piacentini», n. 14, 1984, p. 163.Google Scholar
24 Cfr. Nespor, S., Corruptio optimi pessima. Sulla criminalità politico amministrativa , in «Quaderni Piacentini», n. 9, 1983, p. 23. Cfr. anche Beria di Argentine, A., Perché tante frizioni fra enti locali e magistratura, in «Corriere della Sera», 1 giugno 1983; Rodotà, S., Giudici e DC, ieri e oggi, in «Panorama», 10 dicembre 1984.Google Scholar
25 Cfr. Palombarini, G., Stato di diritto, caratteri dell'emergenza e cultura della trasformazione , in «Questione Giustizia», n. 3, 1983, pp. 635–636; Battaglia, A., I giudici e la politica, Bari, Laterza, 1962; Canosa, R. e Federico, P., La magistratura in Italia dal 1943 a oggi, Bologna, Il Mulino, 1974.Google Scholar
26 Cfr. Castronovo, V. e Tranfaglia, N. (a cura di), La stampa italiana nell'età liberale , Bari, Laterza, 1979; nonché Pansa, G., Carte false, Milano, Rizzoli, 1986. Sui rapporti tra stampa e magistratura in relazione ad aspetti politici cfr. Boschi, M., Magistrati e giornalisti, in «la Repubblica», 6 giugno 1984 (a proposito del «decalogo» della Corte di Cassazione su come i giornali devono informare su fatti politici).Google Scholar
27 Cfr. Merzagora, C., Il paese degli scandali , in «la Repubblica», 19 marzo 1980.Google Scholar
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29 Cfr. fra gli altri (E.S.), Gli scandali e la violenza , in «la Repubblica», 8 novembre 1977; Pansa, G.P., Il Palazzo corrotto aiuta i terroristi, «la Repubblica», 19 novembre 1977. Per un ragionamento a contrario cfr. il quotidiano democristiano nella prima settimana del novembre 1977.Google Scholar
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35 Cfr. De Luca, F., L'azienda partito rischia il crack , in «la Repubblica», 26 maggio 1983.Google Scholar
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37 Cfr. sul punto le dichiarazioni del dicembre 1980 di Flaminio Piccoli, all'epoca segretario della DC, nelle quali si attaccano i giornalisti («che hanno i nervi fragili»), lo scandalismo imperante del «culturame», i non meglio precisati «complottatori» contro la DC e «quindi» contro la democrazia italiana. Cfr. anche su «Il Popolo» gli articoli di Alfredo Vinciguerra del marzo 1980.Google Scholar
38 Dogliani, M. e Monticelli, A., Politica e Questione Morale , in «Sisifo», n. 10 (maggio 1987), p. 35.Google Scholar
39 Cfr. Belligni, S., Questione morale e corruzione , in «Sisifo», n. 10 (maggio 1987), p. 5.Google Scholar
40 Ibidem. Google Scholar
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42 Dogliani, M. e Monticelli, A., op. cit. Google Scholar
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44 Amato, G., Questione morale e sistema elettorale , in «la Repubblica», 16 dicembre 1980; nonché gran parte della più recente produzione di G. Pasquino, in particolare Se non ora, quando?, in «MicroMega», n. 3, 1987, pp. 191–198.Google Scholar
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