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Published online by Cambridge University Press: 01 August 2014
Uno studio genetico dell'epatite virale (soprattutto quella da virus A, o epidemica) appare, fra l'altro, giustificato (1) dalle anomalie epidemiologiche dell'affezione e dalla difficoltà di interpretarne le ripetizioni familiari, soprattutto a grandi intervalli di tempo e di luogo; (2) dalla notevole variabilità della risposta clinica all'agente, il che fa sospettare un'influenza del genotipo dell'ospite (Di Raimondo, 1962; Varay e Berthelot, 1969); (3) dalla presenza di particolari reazioni immunitarie (di tipo autoanticorpale), specie nelle forme cronicizzate e nella cosiddetta epatite cronica attiva, verosimilmente dovute a meccanismi genetici (Varay e Berthelot, 1969).
Abbiamo dunque condotto, su circa 1800 casi ricoverati nel 1967-1969 nell'Ospedale Spallanzani, oltre all'analisi delle aggregazioni familiari, lo studio particolare di coppie gemellari MZ e DZ, utilizzando anche casi registrati nella gemelloteca dell'Istituto Mendel.
L'indagine gemellare si basa finora su 29 coppie, con dati completi per 24, incompleti per 5. I parametri di malattia sono stati scelti con particolare riguardo al fattore tempo, inserendo così lo studio nel più vasto programma dell'Istituto Mendel sul «chronon» (Gedda e Brenci, 1969).
L'accostamento di tipo clinico-gemellare appare più interessante del semplice raffronto interzigotico, perché consente, tra l'altro, conclusioni sicure anche su poche coppie concordanti.