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Published online by Cambridge University Press: 01 August 2014
Negli ultimi anni, gli studi gemellari si sono orientati su nuove direttive di ricerca, nel tentativo di spiegare le cause delle oscillazioni di concordanza e il significato delle differenze sintomatologiche nelle coppie MZ affette da schizofrenia (Kringlen, 1964; Pollin e Stabenau, 1966; Gottesman e Shields, 1966; Tienari, 1966).
La spiegazione è di certo complessa, spesso ancorata al dualismo eredità-ambiente che tuttora divide gli psichiatri, ma ancor più spesso subordinata a cause teoriche ed empiriche inerenti alia materia e al materiale di studio. Prima tra tutte, il criterio nosografico della schizofrenia, ancora non delimitata dalle altre malattie psichiche (teorie quantitative di Bleuler, Kretschmer, Meyer, etc.), oppure nettamente differenziata nelle sue varietà cliniche (teorie qualitative di Jaspers, Kleist, Leon-hard, etc.). II concetto unitario si contrappone a quello dualistico che delimita ezio-logicamente le differenti forme tipiche e atipiche.
Una seconda fonte di errori risiede nella metodologia di ricerca, che negli studi gemellari si complica per la scarsa disponibilità di materiale, per la sua dispersione, per la difficoltà di seguire parallelamente i due gemelli nel multiforme decorso della malattia, nelle sue variazioni nel tempo, nell'età, nel contesto socioculturale, etc. Infime, non è da trascurare l'impostazione soggettiva del ricercatore (da cui nessuno sfugge), che porta involontariamente ad un pensiero autistico, condizionante la soluzione di un dubbio.