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Published online by Cambridge University Press: 12 December 2016
Italian visual propaganda often makes use of well-established imagery, to exploit its proven impact. Renaissance masterpieces with religious subject matter were recurrently reproduced on political posters in the early post-war years and during the referenda campaigns of 1974 and 1981, mostly to characterise the parties as Christian. In Italy and elsewhere these images now tend to be employed in a secular way, for instance to denounce injustices and atrocities, and invite compassion and solidarity for the victims. Symbolic motifs traditionally associated with specific ideological traditions also used to feature strongly in Italian visual propaganda; they virtually disappeared in the early 1990s with the collapse of the Christian-Democrat and Socialist parties in the wake of the Mani pulite investigations, and the Communist Party’s transformation into a social-democratic party. They have been replaced by new icons. Iconographic motifs dear to fascism and Nazism, however, continue to be used, by stealth or unabashedly, by Italian far-right organisations.
La propaganda figurativa italiana si serve spesso di immagini ben affermate, per sfruttarne l’impatto comprovato. I capolavori a soggetto religioso del Rinascimento furono ripetutamente riprodotti sui manifesti politici nei primi anni del dopoguerra e durante le campagne referendarie del 1977 e 1981, perlopiù per caratterizzare i partiti come cristiani. La tendenza attuale, in Italia come altrove, è di servirsi di queste immagini laicamente, per esempio per denunciare soprusi e atrocità, e suscitare compassione e solidarietà nei confronti delle vittime. Erano molto presenti nella propaganda italiana anche motivi simbolici tradizionalmente legati a particolari tradizioni ideologiche; essi scomparvero nei primi anni Novanta con il crollo della Democrazia Cristiana e del Partito Socialista in seguito alle inchieste Mani pulite e alla trasformazione del Partito Comunista in un partito social-democratico. Sono stati sostituiti da nuove icone. Invece, i motivi iconografici cari al fascismo e al Nazismo continuano ad essere utilizzati, velatamente o palesemente, da organizzazioni di estrema destra.