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Published online by Cambridge University Press: 01 August 2014
Dopo la scoperta che i soggetti con leucemia mieloide cronica presentano una delezione del braccio lungo di uno dei cromosomi della coppia 21 (cromosoma Filadelfia o Ph1), è stata avanzata l'ipotesi (Moloney, 1961) che in questo cromosoma siano localizzati il gene, o i geni, che controllano la fosfatasi alcalina leucocitaria (FAL). Sulla base di questa ipotesi fu poi postulato che la FAL dovesse essere aumentata nella sindrome di Down, dove esiste una trisomia 21. Numerose ricerche hanno infatti dimostrato che, in questa sindrome, la FAL è spesso elevata (Trubowitz et al, 1962; King et al, 1962a, 1962b; Lennox et al, 1962; O'Sullivan e Pryles, 1963; Alter et al, 1963; Cardinali et al, 1966; Medzewski e Loesch, 1966).
Indagini condotte nel nostro Istituto su un gruppo di 40 bambini affetti da sindrome di Down ci hanno permesso di dimostrare che l'aumento medio della FAL nei pazienti rispetto ai controlli era molto vicino al rapporto previsto di 3: 2 (Cardinali et al, 1966). Le nostre indagini hanno anche indicato che la FAL può essere aumentata, non solo nei casi di sindrome di Down in cui l'alterazione cromosomica è del tipo trisomia, ma anche nei casi in cui l'alterazione è del tipo traslocazione. Esiste, tuttavia, un certo numero di pazienti in cui i valori della FAL sono sovrapponibili a quelli dei soggetti normali. È noto, d'altro canto, che questa attività enzimatica può variare notevolmente sotto l'influenza di vari fattori fisiologici e patologici, quali l'età, la gravidanza, certi ormoni, le infezioni e altri stati morbosi. Resta quindi da chiarire quale sia l'importanza dei fattori genetici nel controllo della FAL.